Mudrā (मुद्रा) è un termine sanscrito che racchiude molti significati, letteralmente è tradotto come “sigillo”, “gesto” o “segno”. Nello yoga, i mudra sono gesti simbolici spesso praticati con le mani e le dita che facilitano il flusso di energia attraverso il corpo, aiutando e favorendo così la nostra pratica e il nostro benessere. Vengono chiamate mudra anche specifiche posizioni degli occhi, del corpo e particolari tecniche di respirazione.Spesso i mudra delle mani sono utilizzati insieme alle posizioni del corpo per intensificare il loro effetto. I mudra possono essere eseguiti anche da seduti, da sdraiati, in piedi e mentre si cammina, purchè siano eseguiti sempre in uno stato d’animo armonioso e meditativo. E’ vero che i mudra si possono eseguire quasi in ogni circostanza, ma soltanto quando siamo capaci di ritirarci in noi stessi praticamente in qualsiasi luogo e circostanza.Le mani ricoprono un’ampia area del nostro cervello, la pratica dei mudra crea anche nuove sinapsi e diviene una vera e propria ginnastica del cervello.La corretta posizione delle mani è estremamente importante. Ogni mudra stimola attraverso il contatto e la posizione delle dita parti diverse del nostro cervello e ci aiuta a incanalare l’energia verso una determinata zona del nostro corpo, miglorando la qualità della vita e diversi disturbi fisici ed emotivi.
Un mudra ricorrente e molto apprezzato durante la pratica di Odaka Yoga è il Padma Mudra, ovvero il Mudra del fiore di loto.Questo mudra appartiene al chakra del cuore ed è simbolo di purezza. Ci permette di entrare in risonanza con il campo energetico del cuore. L’amore risiede nel cuore insieme alla buona volontà, all’affetto e alla capacità di comunicare. Dobbiamo mantenere pure queste qualità e distribuirle incondizionatamente come un fiore che si apre al sole accogliendo luce e trasmettendo gioia e bellezza.Padma Mudra è da sempre uno dei miei preferiti e mi ricorda di guardare il meglio delle cose. Il fiore di loto è un fiore straordinario che affonda le sue radici nel fango ma emerge sulla superfice dell’acqua con tutto il suo splendore. Come i fiori di loto siamo un po’tutti sporchi di fango ma allo stesso tempo un po’ tutti capaci di risplendere di bellezza e d’amore. Una bellezza che può manifestarsi e contrapporsi proprio attraverso l’oscurità, attraverso ciò che è impuro.Il loto è un simbolo di luce che sovrasta l’oscurità, il simbolo della nostra possibilità di accogliere e assorbire tutta la pienezza della luce, per rispendere in essa e riempirci di amore, bellezza, purezza e gioia. Come si esegue:In una lezione tipo di Odaka Yoga eseguiamo il Mudra del fiore di loto durante la pratica del Ki-Flow, una semplice sequenza dai grandi benefici (ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo 😉 )Il Mudra del loto si effettua avvicinando le mani davanti al petto in modo che si tocchino solo i lati delle mani e i polpastrelli delle dita. In questo modo ricreaiamo simbolicamente il bocciolo del fiore di loto. La punta dei mignoli e l’esterno dei pollici sono a contatto fra loro mentre le altre dita si allargano il più possibile in modo da creare uno spazio fra la nostra mano destra e la nostra mano sinistra. Attraverso Padma Mudra ci lasciamo sbocciare nella bellezza, nell’amore, aprendoci alla forza divina e ricevendo tutto ciò di cui abbiamo bisogno.Attraverso questo spazio accogliamo la luce nel nostro cuore. Come fiori ci nutriamo di luce, dell’amore di Dio, e aprendoci a lui ci lasciamo guidare ricevendo tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Padma Mudra apre alla via della spiritualità, allevia stanchezza, incomprensioni e solitudine e porta l’energia del cuore nei chakra più alti. Ha effetti riequilibranti sul sistema nervoso, immunitario e respiratorio. Con un semplice gesto, carico di energia, conettiti a te stesso attraverso il campo magnetico del cuore e lascia che la tua anima risplenda di luce apportando pace e amore dentro e fuori di te. Padma Mudra cura il cuore, allevia le ferite della vita, ci permette di cogliere la gioia di vivere con consapevolezza il momento presente, ci riconduce al “qui e ora“ e ci rende grati, forti e felici.
In che misura credi di governare la tua vita? Fino a che punto credi che le tue decisioni sono razionali? Sei cosciente delle tue reazioni in ogni momento? Ti comporti in generale come speravi di fare? Hai notato quante volte ti muovi, parli e agisci in modo automatico nella tua vita quotidiana? Oggi il ritmo frenetico della vita moderna lascia poco spazio alla riflessione, al silenzio e all’ascolto interiore per una connessione profonda con noi stessi. Spesso ci immaginiamo come guerrieri che affrontano con abilità le sfide della vita, così ci armiamo di corazze, ci alleniamo a diventare forti per vincere ogni situazione, crediamo di avere il controllo sulle emozioni e di prendere decisioni logiche basate su pensieri razionali e oggettivi, ma non sempre le nostre azioni hanno esiti positivi e ci ritroviamo sconfitti da sentimenti di rabbia, delusione, sconforto, insoddisfazione, tristezza etc… Quando questo accade è perchè siamo stati così distratti da ignorare il potere che la nostra mente inconscia ha su di noi. L’inconscio è uno spazio che “apparentemente” sfugge al nostro controllo, ma è proprio qui che si trovano i nostri ricordi più profondi, le nostre esperienze e si radicano le nostre credenze, i valori e le abitudini che assumiamo nella vita e da cui dipendono la maggior parte delle nostre scelte e azioni. La nostra mente inconscia, se non controllata, ci spinge da una parte all’altra nel mondo alterando a suo capriccio la nostra percezione della realtà e guidando inevitabilmente le nostre decisioni. Sviluppare un’attitudine meditativa aiuta a migliorare la nostra capacità di attenzione e osservazione di ogni attimo presente, così diveniamo coscienti anche dei meccanismi inconsci e impariamo a dirigere la nostra energia, le nostre emozioni e i nostri pensieri a proprio favore, in modo da ottenere un’attitudine serena e neutrale che ci consentirà fin da subito di sentirci più liberi e felici. Molto spesso si sente parlare di meditazione come uno stato di silenzio mentale e di Yoga come una ginnastica che propone diverse serie di esercizi fisici per rinforzare e rendere più flessibile il corpo. Così molti praticanti di Yoga dicono di non riuscire a meditare perchè la mente non smette mai quel suo “chiacchericcio” e altri sono indotti a pensare di non essere adatti alla pratica Yoga perchè richiede l’assunzione di pose troppo intense e difficili per il proprio fisico. Frustrati da questa condizione, spesso rinunciano a esplorare il cammino della meditazione e i benefici dello Yoga. Benchè raggiungere uno stato di calma interiore sia uno dei tanti frutti promessi e più desiderati, esso non rappresenta il vero scopo della pratica che mira invece ad accrescere la propria consapevolezza per riprendere il controllo di sè e gestire al meglio la propria vita rendendola ricca di significato. “L’interesse per la mente, la salute e il benessere in generale, è un fatto universale” ed è proprio per questo le pratiche yoga stanno acquistando sempre più importanza e notorietà anche in Occidente. Sarebbe difficile e riduttivo parlare solo di meditazione senza considerare lo yoga, o praticare asana senza quell’ attitudine tipica di una pratica meditativa. Sono aspetti che si intersecano l’uno nell’altro e che non esisterebbero separatamente. Lo yoga, come già sappiamo, è una disciplina terapeutica che abbraccia la totalità dell’essere umano mirando ad uno stato di benessere totale: fisico, mentale e spirituale. Per far ciò offre diverse pratiche che si fondono l’una con l’altra offrendo molti approcci differenti da cui iniziare il proprio cammino verso uno stato migliore dell’essere. Il suo fine principale è la salute attraverso il raggiungimento di un equilibrio e di una consapevolezza ritrovata e non un semplice silenzio mentale, lo sviluppo della muscolatura o l’abilità sul campo da gioco che potrebbero manifestarsi come normali conseguenze di una pratica costante. Praticando Yoga nella sua forma più completa e perfezionandoci sotto ogni suo aspetto andremo a creare le giuste condizioni affinché avvenga in maniera naturale la trasformazione e il miglioramento di sè in ogni aspetto della vita. Negli Yoga SutraPatanjali definisce lo Yoga come un preciso stato mentale chiamato in sancrito “nirodha” : ni è un prefisso che indica “grande intensità”, rodha viene dalla radice rudh che significa “essere avvolto in” . Nirodha è quindi uno stato in cui la mente è attenta e non viene distratta da pensieri o influenze esterne. Lo Yoga, definito come la capacità di dirigere la mente senza distrazioni e in modo continuo, nasce come pratica meditativa e tutte le asana hanno lo scopo di favorire tale condizione fisica e mentale con il fine di vivere in beatitudine e armonia.Nessuno può negare che una capacità del genere sia utile a chiunque per vivere una vita che abbia uno scopo e che sia fruttuosa. La meditazioneè la chiave per divenire liberi dalle influenze delle circostanze interne ed esterne ed è ciò che differenzia lo Yoga da qualsiasi altra pratica e disciplina sportiva.E’ la forma suprema della pratica yoga e i suoi benefici sono riconosciuti anche da altre discipline più recenti come la “Mindfulness” o il “Coaching”. In Odaka Yoga lo stato meditativo si raggiunge attraverso il movimento e una connessione profonda con noi stessi. Portando la mente a centrarsi nel momento presente diveniamo più stabili ed equilibrati, così la liberiamo da quel suo tipico chiacchericcio e impariamo a surfare le onde dei nostri pensieri senza lasciarci più trascinare da una parte all’altra. Percepiamo la pratica delle asana come un processo di esplorazione, scoperta e trasformazione di noi stessi attraverso il quale possiamo sentirci liberi di vivere pienamente nella totalità del nostro essere in ogni attimo di tempo. La pratica yoga diviene così un atto meditativo in movimento, una sana attitudine che si manifesta sul tappetino così come in ogni circostanza della vita.
Per mantenere stabile e coltivare la corretta attitudine mentale durante la pratica e nella vita in generale, può esserti utile soffermarti su un concetto molto importante nello zen e nel bushido, ripetuto molto spesso anche inOdaka Yoga, che dice: “il vero guerriero non si allena per vincere o perdere, ma per arrivare a non combattere, per giungere a quell’unità e a quell’armonia tra forze in opposizione”. Ed è proprio questa la chiarezza mentale che si raggiunge con la meditazione. Lasciando fluire via ogni pensiero, senza giudicare, smettiamo di combattere e porre resistenze, allentiamo le tensioni acquistando forza e flessibilità fisica e mentale; facciamo pulizia nel corpo e nella mente fino a trovare quello stato di unità e quell’armonia necessarie per una percezione più nitida di ciò che ci accade dentro e fuori di noi. In questo modo creiamo la giusta condizione per prendere il controllo della nostra mente e usarla coscientemente per gestire al meglio emozioni, pensieri e azioni e ottenere una vita vera più piena e felice.
“Se sai come usarle, le parole, possono tanto. Se sai come usarli, gli occhi, possono tutto” – Anonimo
La vista è uno dei sensi più complessi. Vi siete mai soffermati a chiedervi come funziona l’occhio?
Il suo meccanismo è unico e straordinario.
Gli occhi dall’esterno filtrano le immagini del mondo, passano milioni di informazioni alla mente che le decodifica e attraverso le immagini le imprime nel nostro inconscio. Viceversa, gli occhidall’interno sono come lo specchio della nostra anima: capaci di comunicare all’esterno i nostri stati emotivi, le sensazioni e i sentimenti più profondi, anche quelli che vorremo tenere nascosti!
“Gli occhi sono il punto in cui si mescolano anima e corpo” – Christian Friedrich Hebbel
Nonostante il ruolo importantissimo che svolgono i nostri occhi non sempre ci prendiamo abbastanza cura di loro nel modo adeguato.
Abitudini sbagliate che seguiamo quotidianamente, anche in modo inconsapevole (o forse lo sappiamo ma preferiamo evitare di pensarci) possono mettere a repentaglio la salute dei nostri occhi o comprometterla fin dai nostri primi anni vita.
Sapevate ad esempio che una vista offuscata e spasmi oculari sono alcuni degli effetti che la mancanza di sonno ha su tutto l’organismo? O che una dieta non equilibrata e carente d’acqua ha degli effetti potenzialmente negativi anche sulla vista? L’elenco potrebbe essere lunghissimo se pensiamo anche a quante ora trascorriamo guardando lo smartphone, lo schermo del pc o la tv… (peggio ancora se si portano occhiali o lenti a contatto) e a quanto poco tempo trascorriamo a riposare all’aria aperta, tra la natura, lontani da stress e inquinamento di ogni tipo.
Lascerò ai libri di testo la spiegazione del funzionamento dettagliato della vista, ma
vi regalo solo una piccola curiosità che mi ha lasciata sorpresa: sapevate che la cornea è l’unica struttura del nostro corpo che non contiene vasi sanguigni? Gli organi del corpo umano ricevono l’ossigeno dal sangue, ma la cornea preleva direttamente l’ossigeno dall’aria!! Questo meccanismo è davvero fondamentale per mantenere una vista buona.
Quindi come possiamo prenderci cura di questa nostra parte preziosa del corpo? Anche in questo caso dare respiroai nostri occhi sembra la scelta più saggia!
Nello Yoga si cura il benessere dell’intero organismo: durante l’esecuzione delle asana, spesso, vi sarà stato chiesto di mantenere fisso il dristi, cioè la direzione dello sguardo in un punto specifico e gli antichi testi elencano molte tecniche per migliorare la vista e la concentrazione. In questo articolo vi spiego un po’ meglio cos’è Trataka e perchè può esservi utile praticarlo.
Trataka – una tecnica semplice ed efficace!
Tratakaè una tecnica di meditazione ideata dagli antichi saggi per migliorare la vista. Si tratta di un vero e proprioprocesso di purificazione, shuddhikriya,e serve per pulire i nostri occhi e per ridurre al silenzio la mente attraverso la concentrazione.
Trataka è un semplice metodo di meditazione per allenare lo sguardo e la mente a rimanere focalizzata intenzionalmente su un oggetto manifesto e in seguito anche su un concetto o un’idea. La parola trataka significa fissare costantemente un oggetto posto direttamente davanti agli occhi senza battere ciglio. E’ importante che i bulbi oculari rimangano fermi e le palpebre non devono tremolare. Questa tecnica offre numerosi vantaggi a coloro che la praticano ed ha un grande effetto terapeutico: migliora enormemente la concentrazione, cura le malattie degli occhi, aumenta il potere visivo e per di più sembra essere utile anche utile per aiutare a curare la depressione, l’insonnia, l’allergia, l’ansia, i problemi posturali e la memoria.Chi lamenta una vista offuscata o problemi di miopia può praticare con efficacia Trataka fissando la fiamma di una candela senza sbattere le ciglia per una durata ottimale di 15 minuti fino a due volte al giorno, mattina e sera.
Solitamente quando si pensa a Trataka si tende ad associare questa tecnica solo alla visualizzazione della fiamma di una candela bianca di cera vergine in una stanza in penombra, lontani da rumori e altri oggetti di disturbo. Questo è il modo più facile e diffuso per praticare questa tecnica, ma non l’unico.
E’possibile effettuare la stessa visualizzazione usando altri oggetti anche in una stanza molto luminosa. Ad esempio è possibile praticare Trataka sedendo all’aperto a guardare il cielo blu senza battere ciglio fino a sentirsi diventare un tutt’uno con il cielo. Alcuni preferiscono fissare un fiore, preferibilmente grande circa la metà delle dimensioni del palmo della mano; ad esempio un fiore di colore scuro (rosso o viola) può essere utilizzato se si sceglie di praticare in una stanza ben illuminata e un fiore di colore chiaro (giallo o bianco) in una stanza buia. Altri preferiscono fissare lo sguardo e concentrare la mente su un cristallo. E’ risaputo che i cristalli hanno molte proprietà curative e sono considerati pietre potenti nella gemmologia, quindi si potrebbero sfruttare queste caratteristiche per amplificarne gli effetti su più piani differenti. In questo caso è possibile posizionare il cristallo scelto fino a due metri di distanza da sè, all’altezza degli occhi e concentrarsi esclusivamente su di esso.
Qualsiasi oggetto abbiate scelto, è bene distinguere due tipi di Trataka: interno “Antara Trataka” ed esterno “BahiraTrataka”.
Nel trataka interno, gli occhi sono chiusi e la mente si concentra su un elemento sottile all’interno, di solito posto l’area tra le sopracciglia. Si continua a visualizzare l’oggetto esterno mantenendo gli occhi chiusi, oppure si fissa lo sguardo interno su un’idea, un concetto o su un buon proposito immaginando di realizzarlo.
Nel trataka esterno, gli occhi sono aperti e si concentrano su un oggetto esterno. La mente si libea di ogni pensiero e il corpo sembra smettere di esistere. Nessun altro stimolo esterno può disturbare tale stato mentale e, se si diventa davvero abili, anche altri disturbi fisici cessano e smettono di essere percepiti.
Praticarli entrambi permette di eseguire la tecnica in maniera completa e più efficace. Si consiglia di eseguire Trataka al mattino e/o alla sera per massimizzare i suoi effetti.
In breve, ecco come praticare Trataka:
Preparazione. Prima di cominciare eseguite alcuni esercizi per riattivare bene i muscoli oculari: con la testa ben ferma, muovete lentamente su egiù, di lato a destra e a sinistra, da un angolo all’altro in diagonale. Inizialmente effettuate questo movimento con gli occhi aperti e poi ripetete con gli occhi chiusi. Proseguite visualizzando oggetti posti a distanze differenti: ad esempio potete distendere un braccio di fronte a voi e visualizzare la punta dell’indice posto dapprima lontano, poi vicino e così via… oppure, se avete la fortuna di osservare un meraviglioso panorama, potreste allenarvi a mettere a fuoco oggetti lontani e poi vicini e viceversa. O ancora, se qualche mosca vi ronza vicino, anziché cacciarla, potreste cercare di metterla a fuoco in ogni suo spostamento fino a divenire abili nel seguirla spostando solo i vostri occhi. Quando vi sentite pronti preparatevi per eseguire Trataka.
Come avviene per quasi tutte le tecniche meditative, cominciate ritagliando del tempo per stare tranquilli con voi stessi e sedetevi comodi con la schiena dritta e le spalle rilassate. Ascoltate il vostro respiro che diviene calmo e regolare, rilassatevi e prendete aria. Tenete lo sguardo fisso su un oggetto posto in precedenza dinanzi a voi, all’altezza dei vostri occhi e alla distanza di almeno il vostro braccio teso. Rimanete con gli occhi aperti senza battere ciglio fino a quando sentirete le lacrime che cominciano a scendere sul viso. La totalità della vostra coscienza deve divenire centrata sugli occhi fino a perdere la consapevolezza del resto del corpo. Ogni pensiero svanirà e la mente sarà libera mentre la vostra energia aumenterà apportando sollievo e benessere. Se vi sentite eccessivamente affaticati interrompete subito.
Provate a rimanere centrati nella visualizzazione per almeno 5 minuti, ma se questo è uno sforzo eccessivo, raggiungete i minuti prescritti con gradualità! Ascoltate sempre ciò che il corpo comunica. Se la vista si stanca ma sentite di poter eseguire l’esercizio, socchiudete gli occhi come se foste su un ghiacciaio con la neve che riflette il sole, senza chiuderli mai e senza sbattere le palpebre. Massaggiate dolcemente le palpebre e riprovate. Potete praticare Trataka fino a 15 minuti per due volte al giorno, preferibilmente al mattino e alla sera.
Praticate i due tipi di Trataka, interno “Antara Trataka” ed esterno “BahiraTrataka”, combinandoli a piacere: provate a chiudere gli occhi continuando a visualizzare nello spazio tra le sopracciglia l’immagine della fiamma o dell’oggetto visualizzato fin a questo momento. Quando l’immagine sparisce riaprite gli occhi, tornate alla visualizzazione e ripetete fin quando lo sentite agevole. Non stancatevi troppo e concedetevi qualche minuto di riposo prima di terminare.
Chi soffre di miopia, ipermetropia o astigmatismo, o qualsiasi altro tipo di malattia della vista, troverà in questa tecnica un valido potere terapeutico. Spesso quando si incontrano difficoltà nel vedere le cose si ha una diminuzione della qualità della vita, cambia l’umore, le emozioni, le immagini del nostro inconscio. In questi casi la soluzione più comune è l’uso di lenti a contatto o degli occhiali che però a lungo termine contribuiscono a mantenere, se non peggiorare la situazione in cui ci si trova; così gli occhi diventano sempre più pigri, i muscoli si indeboliscono e la capacità visiva viene compromessa. Altre volte alcuni preferiscono affidarsi a interventi di chirurgia per ottenere indietro la loro vista, tuttavia, come dimostrato da diverse testimonianze, questi metodi non sono sempre validi perchè i loro effetti potrebbero avere breve durata e manifestare delle recidive.
Praticare Trataka è un modo semplice per iniziare a meditare, curare la salute dei nostri occhi a lungo termine, fare spazio tra i pensieri trovando preziosi momenti di pace, chiarezza mentale e visiva.
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Vi capita di sentirvi rapiti, strattonati e spinti qua e là dai ritmi frenetici del mondo moderno? Vi sentite stanchi, senza fiato o a corto di idee? Oppure vi sembra difficile portare a termine un progetto o rimanere centrati sui vostri obiettivi? Siete confusi sulle strade da percorrere e sulle scelte importanti per il vostro futuro? Anche dopo aver raggiunto diversi traguardi vi capita di sentirvi ancora insoddisfatti?
E’ vero, la vita può diventare piuttosto caotica e a volte mette a dura prova anche i più forti, ma esiste una via d’uscita, un modo per vincere e superare ogni ostacolo sul nostro cammino e per affrontare al meglio quei problemi che sembrano risucchiare le nostre energie lasciandoci stressati, stanchi e, talvolta, anche infelici.
La meditazione è uno strumento utile, semplice ed efficace per fare pulizia tra i pensieri, calmare la mente, rilassare il corpo e accedere a quella pace interiore che ci mantiene più consapevoli, stabili, forti e naturalmente felici.
La meditazione è parte della bellezza dello Yoga e tutti i vari cammini di pratica yoga conducono alla meditazione, vista come un metodo più facile e profondo per ottenere equilibrio e chiarezza, sentirsi completi in se stessi e connessi con l’intero universo. Si può meditare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo a patto che si permetta all’energia di fluire naturalmente attraverso il corpo, possibilmente verso l’alto, con una respirazione libera e leggera e ci si mantenga in uno stato centrato, tranquillo e libero da distrazioni.
Per far si che la meditazione avvenga in modo naturale e senza sforzo è importante creare una condizione favorevoleche si ottiene abbandonando il nostro scopo, lasciando scorrere ogni pensiero con distacco emotivo. Mettersi comodi per ritirare i sensi in noi stessi allontanandoci dalle circostanze e da tutti quegli eventi esterni che potrebbero disturbarci è un ottimo modo per cominciare a far spazio e ordine nel caos in cui ci troviamo.
Tutte le tecniche fondamentali di meditazione suggeriscono di iniziare centrando la mente su un singolo oggetto. Ogni tecnica descritta in questo articolo è un ottimo modo per sviluppare le qualità della consapevolezza meditativa. Non esiste un metodo perfetto universale, ma semplicemente il metodo perfetto per te. Quindi, sperimentate ciascuna tecnica nelle diverse ore della giornata, con diversi stati d’animo, prima o dopo la pratica delle asana o del pranayama e in periodi differenti della vostra vita.
TECNICA 1 – Il Respiro
Lasciati sedere in POSIZIONE COMODA e, radicando bene gli ischi a terra, ad ogni respiro senti l’energia che si estende verso l’alto, con la SCHIENA DRITTA e le spalle rilassate. Così socchiudendo gli occhi ritiri i sensi in te stesso, incominci ad osservarti, senza giudicare. Lascia che tutto fluisca, senza interferire. Semplicemente inspirando prendi aria ed espirando lentamente svuotati, lascia andare via ogni resistenza o tensione.
Gradualmente sposta la tua attenzione sul respiro fino a centrare completamente la mente su questo naturale meccanismo. Osserva il modo in cui il respiro avviene e il luogo del corpo in cui si presenta percependo anche le sensazioni che provi nel corso delle varie fasi. INSPIRA BELLEZZA ed ESPIRA PACE.
Se la mente si distrae richiamala dolcemente all’attenzione sul respiro, presta attenzione alle pause tra un respiro e l’altro e prolungale mantenendo un ritmo fluido e armonioso. Noterete che la mente è più tranquilla in queste pause, così lascia che questa calma accompagni tutta la pratica.
Continua ad espandere questa tranquillità in ogni parte del tuo essere. Percepisci come i pensieri e le emozioni diventano un’unica cosa con il flusso dell’inspirazione e dell’espirazione. Avvolgi tutto te stesso in questa armonia ritrovata così da mantenerla anche alla fine della pratica.
TECNICA 2 – Il Mantra
Scegli il mantra che senti più efficace. I mantra sono parole e suoni ripetuti su cui centrare l’attenzione. Ogni parola produce un suono che è energia ed ha un effetto potente e diverso per ciascuno di noi. Scegli quelle parole che ti trasmettono sicurezza, pace e benessere per fissarle nelle profondità della tua coscienza. Oltre alla parole in sanscrito puoi sceglierne altre nella tua lingua madre, come ad esempio calma, chiarezza, grazie, amore.
Dopo aver reso stabile il ritmo respiratorio, inspira ripetendo, anche solo mentalmente, la parola scelta ed espira facendo allo stesso modo. Lascia che la tua attenzione sia completamente centrata sulla parola e sulle emozioni che ti suscita.
Come avviene in ogni tecnica di meditazione, la mente si distrae e produce pensieri. E’ normale, quindi, senza aggiungere pensieri su pensieri, ritorna al tuo mantra e ripetilo con maggiore intensità. Durante ogni pausa tra un respiro e l’altro lasciati avvolgere da quel senso di pace. Prolunga questi spazi e rilassati.
Usa i mantra che preferisci, combinali o ripetine uno solo per almeno dodici sessioni, fai come più ti piace. Più ripeti il tuo mantra più la parola stessa perderà il suo significato e il suo suono farà risuonare in tutto il tuo essere le emozioni e l’energia intrinseca che evoca.
TECNICA 3 – Il Conteggio
Dopo aver scelto il numero da cui iniziare il conto alla rovescia e aver reso stabile il ritmo respiratorio, inspirando ripeti mentalmente il tuo numero, per esempio 100, ed espirando 99 e continua fino ad arrivare a metà del conteggio. Senti come il respiro è divenuto più lento e la mente più tranquilla e se invece sono apparse parole e pensieri, torna semplicemente al respiro e al conteggio.
Quando arrivi a 21 espirando interrompi il conteggio e lascia che la mente segua solo il respiro. Se sorgono altre parole e pensieri, lascia scorrere e ritorna con la mente centrata sul respiro.
Continua a respirare e a prolungare il respiro per un periodo maggiore di quello che sarebbe servito per arrivare a Zero e osserva come poco per volta la mente rallenta e si tranquillizza.
TECNICA 4 – Il Japamala
Socchiudendo gli occhi in posizione comoda, stabilizza il respiro per qualche minuto, tieni tra le dita il tuo japamala di 108 grani, poggiando le mani in grembo o sulle ginocchia.
Con il pollice sul primo grano, detto semuru, ad ogni espirazione scorri sul grano successivo. Mentre inspiri ruota il grano percependone le sue qualità fisiche ed energetiche. Continua fino a completare il giro.
Usando il pollice per muovere i grani, lascia che la tua mente sia completamente assorbita da quel gesto.
Osserva sempre lo spazio tra un respiro e l’altro, tra un grano e l’altro e come ogni pensiero sembra sospendersi e svanire in quegli spazi. Lasciati andare al ritmo, riposa la mente e ritrova dentro te quella felicità pura e incondizionata.
TECNICA 5 – Luce e Colori
Sedendo in comoda posa, con le mani giunte all’altezza del cuore in anjalimudra, socchiudi gli occhi e immagina una luce bianca e luminosa, oppure un colore a tua scelta, che dalla base della colonna vertebrale, a partire dal coccige, sale vertebra dopo vertebra creando spazio e apportando un senso di benessere ed energia fino a uscire dalla sommità del capo. Porta la consapevolezza sull’energia e sul senso di radicamento a terra ed estensione verso l’alto.
Immaginate intensamente questa luce o colore che che brilla liberandoti da ogni ansia e tensione e percepisci sempre di più la tua energia aumentare mentre il respiro diviene più stabile, lento e profondo.
Ti sentirai come illuminato e colorato da un senso di felicità, forza e armonia. L’Ego, la paura, la rabbia cederanno il posto all’appagamento e alla chiarezza.
Alla fine, quando ti senti stabile e in armonia poggia le mani sulle ginocchia rilassando le braccia. Resta in questa luce di consapevolezza e continua a seguire il respiro per qualche minuto prima di terminare. Quando riaprirai gli occhi vedrai tutto con una luce diversa 😉
TECNICA 6 – Chakra, Suoni e Mudra
Per questa tecnica è utile una certa dimestichezza e una conoscenza approfondita dei chakra e dei rispettivi mantra e mudra associati.
Radicando bene gli ischi a terra porta una maggiore consapevolezza sul pavimento pelvico e ad ogni respiro sperimenta un maggiore senso di stabilità e radicamento. Osservando il respiro, ripeti la sillaba lam collegata al muladhara chakra risvegliando la consapevolezza e l’energia di questo punto. Continua facendo lo stesso con gli altri chakra, spostando di volta in volta l’attenzione in cui si trovano e ripeti le sillabe associate osservando i diversi effetti che il suono evoca. Per rendere più intensa questa tecnica puoi aggiungere i mudra associati ai diversi chakra (vedi l’immagine sopra).
Continuando verso l’alto visualizza i chakra nel loro ordine e soffermati su ognuno di essi ripetendo il mantra associato e posizionando le mani nel mudra di riferimento. Osserva come la mente viene sempre più assorbita e trasportata dall’energia del suono e dalle sensazioni che emergono dalla posizione di ogni chakra. Se i pensieri emergono e ti distraggono, ritorna a centrare l’attenzione sul chakra, sul suo suono e mudra e libera la tua mente.
Ogni chakra evoca emozioni, pensieri e sensazioni differenti. Osserva ogni cambiamento e lascia che la consapevolezza ti trasporti sempre più vicino a quella pace ritrovata. Puoi immaginare anche ogni chakra con il suo corrispettivo colore come una luce che si trasforma via via che sale verso l’alto, apportando con ordine stabilità, creatività, gioia, amore, purezza, saggezza e tranquillità.
Alla fine lascia riposare la consapevolezza sul respiro espandendo in tutto il corpo quella sensazione di beatitudine. Rimanendo con questa sensazione sarete accompagnati da un senso di chiarezza e completezza che cambierà in meglio la vostra giornata.
TECNICA 7 – L’ Arte di Fluire, Libertà di Pensiero e Movimento.
La meditazione in movimento è un must della pratica di Odaka Yoga.
Ogni movimento in Odaka Yoga si ispira ai moti oceanici. Osservando l’oceano e i suoi movimenti possiamo paragonare i nostri pensieri a quelle onde che si susseguono incessanti. Ogni onda racchiude un significato e una bellezza straordinaria e imparare a surfare queste onde ci rende costantemente e totalmente presenti nel “Qui e Ora”, liberi di fluire in armonia con i ritmi naturali della vita; ci protegge e ci rende più forti e abili nell’affrontare le sfide che possono presentarsi lungo il cammino; impedisce alle onde/pensiero di soffocarci o trasportarci dove non vorremo, libera la nostra creatività e aumenta la consapevolezza di ogni attimo di tempo. Surfando le onde/pensiero si impara a rimanere in equilibrio, a ritrovare l’armonia in ogni situazione e a muoversi con abilità nelle correnti della mente e nel caos della vita.
“Meditare significa apprezzare il momento presente, lasciarsi andare al ritmo dell’eterno presente, essere pienamente nel Qui e Ora”
(Alan Watts)
Vivendo pienamente nell’attimo presente creiamo le basi per “cittavritti nirodha”, ovvero per la “cessazione delle fluttuazioni mentali” come descritto negli Yoga Sutra di Patanjali. Si diviene consapevoli di ogni gesto, di ogni respiro e di ogni battito. Si percepisce l’energia fluire in tutto il corpo apportando pace e benessere.
Attraverso il flusso del movimento ci portiamo in uno stato di sincronicità, una condizione dove non facciamo yoga, ma Siamo Yoga! Semplicemente in ogni istante viviamo la bellezza del momento presente, ritorniamo in unione con noi stessi e con l’Universo percependo uno stato di grazia in quella consapevolezza che tutto semplicemente accade. La pratica delle asana in Odaka Yoga è una forma di meditazione, di mente/non mente, che permette a ciascuno di liberarsi dai pensieri, di far chiarezza e sperimentare la pienezza dell’energia nel proprio essere, le emozioni e le sensazioni che avvengono a livelli sempre più sottili. In Odaka si impara a percepire il movimento nella staticità della posa. C’è Moto nell’Immoto e siamo noi attraverso una mente attenta in ogni attimo a mantenere in equilibrio forze in opposizione. Quando si è pienamente assorbiti da questa pratica si è profondamente connessi con il respiro, il corpo e la mente e si accede ad uno stato di consapevolezza totale,priva di pensiero, che conduce ad una gioia incondizionata. L’amore è libero di fluire dal centro del cuore in ogni direzione e attraverso la spontaneità dei movimenti e gesti fluidi trasformiamo noi stessi e ciò che ci circonda apportando maggiore felicità.
Esistono tanti altri modi per iniziare a meditare, non perderti il prossimo articolo“Trataka – una tecnica meditativa per migliorare la vista e la concentrazione”. Se ti è piaciuto lascia un commento e condividi! 🙂Aloha
A tutti sarà capitato almeno una volta di desiderare un corpo più forte e flessibile per uscire vittoriosi da tutte quelle situazioni a cui la vita ci sottopone. Ma allenamenti sfiancanti e uno stile di vita frenetico spesso ci portano solo stress e stanchezza, senza considerare quello stato d’animo sopraffatto da quel senso di impotenza e debolezza dovuto al mancato raggiungimento di tale obiettivo. Tuttavia a volte ciò che sembra difficile si rivela più semplice di quanto avevamo immaginato. In realtà, coltivando la giusta attitudine mentale, con semplici esercizi e in poco tempo è possibile aumentare la propria energia interiore per acquisire fin da subito più forza e flessibilità.
Una delle qualità particolari di Odaka Yoga consiste nella sua capacità di far sprofondare la mente in uno dei principali centri energetici del corpo, fondamentali nelle arti marziali, chiamato in giapponese “Tanden”, in cinese “Dantian”, situato circa tre dita al di sotto dell’ombelico e tre dita in profondità. Centro vitale dell’uomo, anche secondo il Buddhismo Zen, possiede quelle funzionalità che nella tradizione induista sono attribuite ai due chakra inferiori chiamati Mulhadara e Svadhisthana chakra. Tutti sono concordi sul fatto che nel corpo umano ci sono vari centri di energia e la concentrazione su questi punti può produrre sensazioni ed esperienze potenti. Il Tanden, nella fisiologia della Medicina tradizionale cinese, è il luogo nel corpo dove il “Ch’i”, l’energia interioreo “prana”, viene conservato, accumulato e dal quale poi si irradia nei diversi meridiani del corpo. “I Samurai erano soliti centrarsi nel Tanden prima di andare in battaglia e questo atto conferiva loro coraggio, forza e stabilità”. E’ possibile immaginare il Tanden come la profondità dell’abisso e il “Ch’i” come l’acqua che lo compone. Più sarà capiente questo mare più aumenterà la sua profonda potenza. Non tutti sanno che nella cultura cinese, principalmente quella Taoista, abbiamo tre differenti Tanden situati in tre punti del corpo umano:
Nel Punto superiore vi è il Tanden che si trova fra le sopracciglia, al centro della testa (in altre culture chiamato “terzo occhio”) sede superiore dei centri vitali dell’uomo e dell’energia spirituale. Possiede le caratteristiche corrispondenti a quelle che nella tradizione induista sono attribuite ai tre chakra superiori chiamati Visuddha, Ajna e Sahasrara chakra. Il Tanden del Punto intermedio si trova nel centro dello sterno, in corrispondenza del plesso solare, sede del “soffio” o dell’energia relazionale dell’uomo. Possiede le funzionalità corrispondenti a quella che nella tradizione induista sono attribuite ai due chakra chiamati Manipura e Anahata chakra.
Infine nel Punto inferiore vi è il Tanden (come già citato sopra) che si trova circa tre dita sotto l’ombelico e tre dita in profondità ed è considerato la sede del nostro centro di gravità e della nostra essenza vitale. In generale la pratica di Odaka Yoga comincia sempre da seduti appoggiando le mani sulla parte bassa dell’addome per iniziare a percepire questo punto energetico ed espirando ed inspirando dalla zona dell’addome, il respiro diviene presto quieto , il battito cardiaco si calma, i sensi si ritirano e la mente inizia a placarsi. Così che a partire dalla percezione mentale del Tanden riprendiamo coscienza di noi stessi, della nostra vera natura e del nostro potenziale. Iniziamo ad accumulare energia indirizzando in questa zona la mente: sappiamo infatti che dove va la mente, lì vi è l’energia. Non è semplice né uguale per tutti eseguire una visualizzazione immediata del Tanden e ancor più una percezione vera e propria. Non vi è infatti una visualizzazione “standard”: molto dipende dalla predisposizione personale, dal proprio stato interiore, emozionale ed energetico, e dal livello di pratica. Tuttavia, quando sprofondiamo con la mente in questo punto troviamo qui un centro di stabilità psicofisica per poi lasciarci muovere e trasformare a partire da esso. In questo modo l’uso corretto del Tanden migliora la postura, la nostra coordinazione, sviluppa l’equilibrio e la fluidità di ogni gesto che acquisisce ora potenza e significato. Ciò permette di incanalare una determinata energia con il risultato di quell’esplosione visiva di forza e grazia, tipica di Odaka Yoga, che fluisce attraverso ogni asana. Perfettamente radicati nel nostro essere impariamo così a vivere nel “qui e ora”, aperti ad ogni possibilità trasformiamo il nostro corpo mentre questo si estende tra una posa e l’altra.Quando il “Ch’i” è meraviglioso, cioè quando questa energia o prana accumulato nel Tanden è libera di fluire ed espandersi in tutto il corpo, allora anche il sangue diviene fluido e abbondante; quando il sangue è fluido e abbondante allora anche i vasi sanguigni diventano più forti e flessibili così come ogni parte del nostro corpo. L’uso del Tanden unito a specifiche tecniche di respirazione può davvero massimizzare i benefici della pratica yoga migliorando in modo significativo la qualità della nostra vita.